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Storia

La Storia della Puglia dalle Origini ad Oggi

La Puglia è la regione più antica d'Italia dopo la Saregna: le numerose grotte naturali conservano reperti risalenti al paleolitico e ancora oggi possiamo ammirare, in particolare nel Salento, resti archeologici quali i menhir, monumenti megaliti costituiti da un unico grande masso, e i dolmen, le tombe preistoriche costituite da pietre non tagliate assemblate tra loro. I siti archeologici e i musei della regione raccolgono importanti testimonianze provenienti dalla preistoria e dalle civiltà dei dauni, peucezi e messapi insediatesi alla fine del II millennio a. C. sul territorio della regione.

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Alla fine dell'VIII secolo a. C. la Puglia, come gran parte dell'Italia Meridionale, viene inglobata nella Magna Grecia
e Taranto rappresenta la città italiana di maggior rilievo strategico in ragione del suo porto, il ponte tra oriente e occidente.
La dominazione ellenica ha termine quando i Romani, ben consapevoli delle potenzialità insite nella nella regione più orientale della nostra penisola, intraprendono guerre per il controllo delle città pugliesi che risentono in modo diverso l'influenza romana.  Bari, Brindisi e Lecce conoscono un periodo di intenso splendore sia economico che culturale, mentre Taranto appoggia i Sanniti opponendosi strenuamente ai Romani nel timore motivato di perdere il prestigio maturato in epoca ellenica. La dominazione romana ha lasciato grandi opere, tra cui la Via Appia che collegava la capitale a Brindisi che era il principale porto dell'epoca, ed è rimasta impressa nella storia anche la battaglia di Canne, combattuta tra Romani e Cartaginesi nella località vicino a Barletta.
In seguito alla caduta dell'Impero Romano, la regione diviene oggetto di contesa da parte di bizantini, goti e longobardi che si avvicendano nelle diverse città, sconvolte dalle guerre e dalle incursioni via mare dei saraceni. Le ricorrenti battaglie fra eserciti avversi determinano un periodo di grande instabilità, basti pensare che una città come Taranto viene rasa al suolo, ma allo stesso tempo anche di fertile contaminazione tra culture diverse che rappresenta uno dei tratti più tipici della regione nella quale si sono fuse usanze e culture di dominatori significativamente diverse tra loro.
Nel 1071 i normanni intraprendono la conquista della Puglia introducendovi rilevanti riforme portatrici di efficienza e inaugurando una fase artistica rigogliosa. Oltre a imponenti costruzioni civili, tra le quali il Castello Normanno Svevo di Bari, vengono edificate celebri chiese seguendo uno stile architettonico peculiare definito romanico pugliese, una sapiente mescolanza di elementi occidentali e orientali che si può ammirare nelle cattedrali di Barletta, Molfetta, Otranto e la Basilica di San Nicola a Bari. Non a caso quando nel 1156 i normanni decidono di radere al suolo la città di Bari, colpevole di ribellione, l'unico monumento risparmiato è proprio la cattedrale divenuta simbolo del capoluogo pugliese.
Il periodo svevo prosegue l'opera di modernizzazione intrapresa dai normanni e per la Puglia si prospetta una nuova fioritura che raggiunge il culmine  nella prima metà del 1200 con l'Imperatore Federico II di Svevia, definito "Puer Apuliae", figlio della Puglia a testimonianza dell'inscindibile legame con questa terra che ha arricchito di splendidi edifici religiosi e laici, tra i quali i celeberrimi castelli. Castel del Monte, Trani, Manfredonia, Lucera, Barletta conservano ancora le opere d'arte volute dall'Imperatore mecenate per difendere il territorio ed oggi divenute mete predilette del turismo culturale.
Alla fiorente epoca normanna sveva fa seguito una fase meno felice coincidente con il governo angioino al quale succede quello spagnolo. Nel 1264 anche la Puglia entra a far parte del regno di Napoli subendo il mal governo di feudatari latifondisti, i baroni, interessati al proprio tornaconto personale piuttosto che a un reale e duraturo sviluppo della regione che trae linfa nuova dall'insediamento dei Borboni nel XVIII secolo. La dinastia che guida il Regno delle Due Sicilie ammoderna l'amministrazione e l'economia, introducendo elementi riformatori portati a compimento durante il periodo napoleonico nel corso del quale, sotto il viceregno di Gioacchino Murat, è sancita anche l'abolizione del regime feudale e vengono introdotte moderne leggi giudiziarie.
In seguito all'unificazione italiana viene realizzato in Puglia l'acquedotto più grande d'Europa il quale risolve il problema dell'approvvigionamento d'acqua, indispensabile per l'agricoltura che costituisce la principale fonte di reddito della regione, ed anche il ventennio fascista si industria per migliorare la produttività dei terreni e dei porti.
E' interessante infine notare che durante i lavori dell'assemblea costituente è stata valutata la possibilità di creare la regione Salento separata dal resto della Puglia per sancire la peculiarità dell'area geografica coincidente con il Tacco d'Italia.

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Un viaggio in Puglia: il Salento, le Isole Tremiti, il Gargano, Bari, Lecce, Taranto e tutte le altre città d'arte della bellissima regione d'Italia.
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